Diario di viaggio
Australia – Ottobre 2006
PARTE 3 – NORTHERN TERRITORY – TOP END
Venerdì, 13 ottobre 2006
BATCHELOR – Litchfield N.P. – KATHERINE (407 km)
Questa mattina ci alziamo presto in modo da viaggiare nelle prime ore del giorno, prima che faccia troppo caldo. Il sole è gia alto quando lasciamo il motel in direzione del LITCHFIELD NATIONAL PARK. L’ingresso nel parco è gratuito e dista poco da Batchelor. Al motel abbiamo preso una cartina. Lungo la strada ci accoglie una meravigliosa sorpresa: c’è un EMU’ con i suoi piccoli. Ci fermiamo immediatamente. Si stanno muovendo verso gli alberi, si confondono facilmente. Sono davvero fantastici. In questa zona ci sono molti termitai giganti. Le piccole e intelligenti termiti bussola costruiscono nidi simili a lastre orientate da nord a sud. Le pareti esterne, sottili, non ricevono in pieno il sole se non all’alba e al tramonto, cioè nelle ore più fresche del giorno. Alcuni sono alti sino a 4 metri e vengono chiamati le “CATTEDRALI”. C’’è un intero prato cosparso di termitai, uno vicino all’altro. Sembrano delle lapidi (MAGNETIC TERMITE MOUNDS). In questo punto entriamo in contatto con le MOSCHE che, occasionalmente, diventeranno le nostre compagne di viaggio. Qui sono davvero fastidiose. Mentre osserviamo i termitai ci taglia la strada una lucertola. E’ abbastanza grande, di colore marrone con una striscia bianca sul dorso. Si ferma e rimane immobile. E’ diversa dalle nostre.
Le principali attrazioni del parco sono le cascate. Le prime che incontriamo sono le “FLORENCE FALLS”. Le osserviamo dall’alto poi scendiamo fino alla base dove si gettano in una piscina naturale circondata da pareti rocciose. Riprendiamo l’auto e ci fermiamo dopo qualche km a “BULEY ROCKHOLE”. Qui ci sono una serie di cascatelle che scendono gradualmente sulle rocce che sembrano formare un’ampia scalinata, intervallate da specchi d’acqua ideali per un tuffo rinfrescante. E’ proprio quello che vorrei fare io in questo momento. Purtroppo il costume l’ho lasciato in valigia! Ci spostiamo poi alle “TOLMER FALLS” . Queste cascate precipitano verticalmente dall’alto della roccia di fronte a dove ci troviamo. Dall’altro lato si apre una distesa di alberi a perdita d’occhio. Come ultima cascata visitiamo “WANGI FALLS”. Questa è la più affollata. Si arriva direttamente alla base delle cascate dove si distende il lago che ne raccoglie le acque. Mi tufferei vestita! Ci riposiamo rinfrescando i piedi. Ripercorriamo la strada in senso contrario fino a BATCHELOR dove ci fermiamo in un parco per il pranzo. Raggiungiamo la STUART HWY e svoltiamo in direzione sud,destinazione KATHERINE. Ma quanto fa caldo! La strada da percorrere non è poca. Non si incontra nessuno. Ci fermiamo per una sosta a PINE CREEK. Sembra di non arrivare mai. Finalmente superiamo il fiume e siamo nella cittadina di KATHERINE. Qui abbiamo già prenotato la camera per questa notte al PINE TREE MOTEL (100 AUD www.bestwester.com.au ).
Dall’albergo prenotiamo l’escursione di due ore al “KATHERINE GORGE” (AUD 43,5 a persona) per domani mattina. Depositiamo i bagagli, ci rinfreschiamo un po’ e andiamo a fare due passi. Qui ci sono molti aborigeni. Girovagano per le strade, chiedono l’elemosina. E’la prima volta che li vediamo così numerosi.
Nella guida della Lonely Planet si afferma che “i viaggiatori che si fermano per breve tempo in Australia spesso non riescono a stabilire un vero contatto con gli aborigeni che, dal canto loro, preferiscono essere lasciti in pace. Per questo motivo molti viaggiatori finiscono per vedere solo gli aborigeni che vivono in strada ad Alice Springs, Darwin e Katherine, ossia la piccola percentuale tendenzialmente afflitta da problemi sociali e da alcolismo, facendosi un’immagine negativa dell’intera comunità”. Questi effettivamente sono gli aborigeni con cui siamo venuti in contatto nel Northern Territory. Noi li rispettiamo come un qualsiasi essere umano emarginato, privato delle sue radici culturali e circondato da un mondo completamente estraneo alla sua natura e soprattutto non li consideriamo un’attrazione turistica.
Il sole tramonta verso le sette. Rientriamo in albergo, mangiamo qualcosa e usciamo per telefonare a casa. Ci soffermiamo con lo sguardo verso l’alto per vedere i pipistrelli, FLY FOX. Sono enormi. Ma è buio e anche volendo non si riescono a fotografare. Uno si ferma su un albero. Ci avviciniamo e lo vediamo bene.
Anche oggi abbiamo fatto nuove scoperte ma il caldo ci ha messo ko.
http://www.nt.gov.au/nreta/parks/find/litchfield.html
http://www.wildplaces.net.au/litchfield.htm
http://www.travelnt.com/en/advice/maps/
EMU’
Vive in tutta l’Australia, tranne nelle aree costiere più umide e le dense foreste. L’emù è un grande uccello che però non vola. Vive in una varietà di ambienti aperti, dal semideserto alla prateria, allo boscaglia aperta. Le ali sono molto piccole e insolitamente nascoste dalla penne lunghe, incoerenti e arruffate. Le femmine sono leggermente più grandi dei maschi e hanno una colorazione blu più intensa sulla pelle nuda della testa e del collo. L’emù può raggiungere i 48 km/h, anche se normalmente non corre. In coppia o in piccoli gruppi si nutre di piante, compresa l’erba e anche di insetti. Il richiamo è basso e rombante. I maschi covano le uova e accudiscono i pulcini dal piumino striato.
Sabato , 14 ottobre 2006
KATHERINE – Nitmiluk NP (Katherine Gorge) – COOINDA/Kakadu NP (319 km)
Il KATHERINE GORGE si trova a 30 km a est di KATHERINE all’interno del NITMILUK NATIONAL PARK (www.krta.com.au). La crociera di due ore sul fiume attraverso il canyon parte alle 09.00. Il ranger al timone fa anche da cicerone. Il sole splende alto nel cielo e poco distante c’è anche la luna a fargli compagnia. Solchiamo le acque calme del fiume da cui emergono alte pareti rocciose. Questo canyon è formato da 13 gole. Noi arriviamo solo alla seconda gola. In questo periodo non c’è molta acqua e per andare da una gola all’altra dobbiamo percorrere un breve tratto a piedi per poi prendere un altro battello. Abbiamo così la possibilità di vedere i graffiti sulle rocce, lasciati dai popoli che vissero in questa terra così antica. In queste acque vivono i coccodrilli d’acqua dolce, fresh water crocodile. Questi coccodrilli non sono aggressivi se non disturbati. E’ consentito fare il bagno ma non c’è nessuno in acqua. Ci sono solo canoisti. Il fiume nel suo percorso ha la forma di un serpente.
Alle 11.00 siamo di ritorno. Riprendiamo la strada verso KATHERINE e ci fermiamo a fare alcune foto a dei cammelli che si trovano in un recinto (qui fanno le corse con i cammelli). Consumiamo il pranzo a KATHERINE e dopo aver fatto due passi all’interno del Visitor Center ci dirigiamo verso il KAKADU NATIONAL PARK.
BENVENUTI A KAKADU
Il Kakadu National Park è stato dichiarato un’area protetta del patrimonio mondiale (World Heritage) per i suoi eccezionali valori culturali e naturali. Il parco include una delle più vaste e migliori collezioni di dipinti su rocce (la così detta “rock art”), una testimonianza della lunga associazione delle popolazioni aborigene con la terra.
Kakadu comprende panorami spettacolari, dalle aspre scarpate di arenaria, alle vaste boscaglie e vasti terreni paludosi. Kakadu protegge anche l’intero bacino di raccolta di un grande fiume subtropicale, il South Alligator, ed esempi della maggior parte di habitat dell’estremo nord dell’Australia (Australia Top End).
Oggi, il parco è gestito in comune dai suoi proprietari tradizionali aborigeni e dal personale di “Park Australia”. Gli scopi della gestione sono di proteggere gli interessi dei proprietari tradizionali del parco, di conservare i valori del patrimonio mondiale di Kakadu e incoraggiarne l’uso e il godimento dei viaggiatori.
LE STAGIONI
Stagione Secca (da aprile a settembre)
Durante la prima parte di questa stagione, la campagna comincia a seccarsi e sono comuni gli incendi controllai dei prati appiccati dai proprietari aborigeni e dal personale del parco. Con il progredire della stagione, i torrenti e i piani alluvionali si seccano e la fauna selvatica si concentra nei terreni paludosi – creando una buona occasione di osservare coccodrilli, uccelli e altri animali selvatici. Il periodo “secco” è quello più comodo e più popolare dell’anno per le visite.
Stagione Umida del cosiddetto “build up” (da ottobre a novembre)
Durante la prima parte di questa stagione l’umidità aumenta finchè drammatiche tempeste elettromagnetiche ne diminuiscono le condizioni. Questo periodo può essere scomodamente caldo e umido; ed è consigliabile limitare le proprie attività all’aperto al primo mattino e al tardo pomeriggio. Tuttavia questo è il periodo migliore dell’anno per osservare coccodrilli e uccelli sui fiumi e sui torrenti paludosi.
Stagione delle piogge (da dicembre a marzo)
La stagione delle piogge (il cosiddetto “wet”) è un periodo particolarmente dinamico per una visita. Con l’arrivo delle piogge monsoniche, i torrenti e i fiumi sono in piena e straripano nei piani alluvionali. I terreni boscosi diventano di un verde vivo con i nuovi germogli. Tuttavia l’umidità può essere scomodamente alta e le piogge sono frequenti. Durante questo periodo l’accesso stradale a un certo numero di aree viene ristretto.
(tratto dal depliant del parco in lingua italiana)
Questo parco è il più grande dell’Australia settentrionale. Da casa ho avuto modo di studiarlo per bene. Mi sono scaricata la guida da internet. Noi accediamo al parco dall’entrata sud. Da KATHERINE arriviamo a PINE CREEK dove prendiamo la KAKADU HWY. Subito dopo il cartello del parco c’è quello che invita i visitatori a non fare il bagno nelle acque dei fiumi e nelle BILLABONG. Qui ovunque ci sono i coccodrilli di acqua salmastra. E’ importante fare molta attenzione anche durante le escursioni a piedi lungo le sponde dei fiumi. “DON’T RISK YOUR LIFE!”.
All’interno del parco ci sono poche strutture alberghiere. Alcuni mesi fa, tramite internet, abbiamo prenotato le prossime due notti al GAGUDJU LODGE (AUD 125 a notte) www.gagudju-dreaming.com , a COOINDA, pochi km da YELLOW WATERS . Questo è uno dei luoghi in cui c’è ancora acqua nonostante la stagione secca sia ormai al termine. In questo tratto del fiume SOUTH ALLIGATOR naturalmente ci sono i coccodrilli insieme a una miriade di uccelli. Ci fermiamo al centro culturale aborigeno poi andiamo al nostro alloggio. La camera è molto carina e confortevole. Dall’albergo è possibile arrivare a Yellow Waters anche a piedi attraverso un sentiero nel bush ma ce lo sconsigliano perché dopo le 18.00 è meglio non avventurarsi. Si potrebbero incontrare wombat, bufali etc.
Appena scendiamo dalla macchina vediamo dei canguri. Cerchiamo di avvicinarci ma quando si accorgono di noi, si allontanano e poi scappano. Arriviamo al fiume e vediamo il primo coccodrillo. Rimaniamo fino al tramonto quando il cielo si colora di rosa e i colori accendono le acque del fiume. Non ci sono parole per descriverne la bellezza.
Per cena mangiamo qualcosa al bistrot dell’albergo.
Per domani mattina abbiamo prenotato la crociera sul fiume (AUD 50 a persona). Si parte alle 06.45, l’appuntamento è alle 06:25 davanti al nostro albergo.
Prima di andare a dormire ci soffermiamo a guardare il cielo ricoperto da un mare di stelle che brillano come tante pietre preziose. Come guardiani del sonno abbiamo diversi jeki che circondano la porta di entrata del nostro alloggio.
www.tourismtopend.com.au
www.deh.gov.au/parks/kakadu
I COCCODRILLI
FRESHWATER
Ci sono due tipi diversi di coccodrilli che popolano il TOP END. I coccodrilli di JOHNSTON o FRESHWATER, detti anche freshies (coccodrilli d’acqua dolce), amanti del sole, raggiungono una lunghezza di 3 metri, si nutrono di pesci, uccelli e piccoli mammiferi e vivono esclusivamente nei fiumi e nei billabong (pozze d’acqua nei letti dei fiumi in secca) d’acqua dolce. Tipici dell’Australia e riconoscibili dal muso stretto e dalle file nette di denti aguzzi, hanno un aspetto relativamente pacifico e sono considerati innocui per l’uomo.
SALTWATER
I coccodrilli estuarini o SALTWATER, detti anche salties (coccodrilli d’acqua salata) possono vivere sia nell’acqua salata sia in quella dolce e sono i rettili più grandi del mondo. Quando raggiungono la piena maturità (arrivano a pesare fino a mille kg e a misurare 6 metri di lunghezza) non hanno predatori naturali, se non gli altri esemplari della loro stessa specie. I musi larghi e potenti e le grossi fauci sono una vista affascinante e terribile allo stesso tempo. Sono ottimi cacciatori e catturano le loro prede con attacchi veloci e improvvisi e poi ritornano alla consueta inattività.
“The Rough Guide”
Domenica , 15 ottobre 2006
YELLOW WATERS – Nourlangie Rock – JABIRU – East Alligator River –
UBIRR – JABIRU (200 km)
Siamo di nuovo qui a Yellow Waters ma la scena è cambiata. Sono quasi le sette di mattina e la vita si risveglia lungo il fiume. Salpiamo a bordo di un battello che si muove lentamente tra la natura. I primi animali che incontriamo sono i coccodrilli. Dall’acqua affiorano il muso e gli occhi che allo stesso tempo si riflettono. Mentre ci avviciniamo si vede il resto del corpo attraverso l’acqua. Sono delle creature enormi. Hanno delle caratteristiche di animali preistorici. Dall’alto ci osserva un’aquila marina. C’è una grande calma. Non ci sono rumori. Ci spostiamo lungo il fiume vedendo tanti altri uccelli marini dei quali però non conosco il nome. Sono davvero numerosi. Alle 09.00 siamo di ritorno e dopo aver lasciato il lodge ci dirigiamo verso NOURLANGIE ROCK. Per poter vedere le rocce rupestri bisogna percorrere un sentiero nel bush costeggiando l’alta scogliera che si erge dalla pianura. Arriviamo poi fino ad un punto panoramico da dove si ammira la valle sottostante e ci chiediamo ironicamente dove siamo. Raggiungiamo una BILLABONG poco distante. Ci siamo solo noi e per precauzione osservo attentamente la zona mentre Rocco fa delle foto. Non si sa mai. Potrebbe esserci un coccodrillo. Non posso fare a meno di notare un tappeto di FIORI DI LOTO che spuntano dall’acqua. Che meraviglia!
A questo punto ci dirigiamo verso JABIRU, il centro abitato più grande del parco e sede del BOWALI VISITOR CENTER. Questa notte dormiamo al CROCODILE HOLIDAY INN (161 €), l’albergo a forma di coccodrillo. L’abbiamo prenotato tramite www.hoteltravel.com alla fine del mese di giugno. E’ passato mezzogiorno quando arriviamo a JABIRU.
Anche se non è ancora l’ora del check-in la nostra camera è già disponibile. Ci speravamo, soprattutto perché fa molto caldo ed è il posto più fresco e comodo dove stare in queste ore. E’un’oasi nel deserto.
Dopo pranzo decidiamo di andare al Visitor Center. Si tratta di una struttura in legno simile ad una capanna adatta all’ambiente in cui si trova. Qui chiediamo alcune informazioni ma il ranger con cui parliamo sembra abbia poca voglia di risponderci. Sarà per il caldo!
Andiamo allora a vedere la proiezione di un filmato sulla storia del parco. Nella sala, molto spartana, non c’è l’aria condizionata ma semplicemente un ventilatore, sempre per ricordarci dove siamo. Siamo troppo abituati alle comodità della vita moderna! Non mancano però il negozio di souvenir e il punto ristoro.
Questa sera andiamo a vedere il tramonto a UBIRR, un altro dei luoghi incantati di questo paradiso terrestre ancora solo in una minima parta contaminato dalla presenza dell’uomo bianco conquistatore. Lo stato del Northern Territory appartiene in gran parte agli aborigeni che vivono in riserve a loro assegnate. Il KAKADU N.P. è terra aborigena data in gestione allo stato come parco. UBIRR si trova 50 km a nord di JABIRU. Partiamo verso le quattro del pomeriggio e ci fermiamo lungo l’EAST ALLIGATOR RIVER che segna il confine del parco con la regione aborigena di ARNHEM LAND che si può visitare solo dopo aver ottenuto un permesso. Arriviamo a UBIRR. Dal parcheggio percorriamo circa un km osservando le rocce rupestri, prima di arrivare al punto panoramico che raggiungiamo arrampicandoci in cima ad una roccia.
Uno dei graffiti più significativi è il SERPENTE ARCOBALENO (RAINBOW SNAKE).
La leggenda del Serpente Arcobaleno
si ritrova nella tradizione aborigena di tutta l’Australia,
in versioni leggermente diverse a seconda della regione.
A Kakadu la storia vuole che il Serpente fosse una donna, Kurangali, la quale dipinse la propria immagine sulla roccia di Ubirr durante un viaggio compiuto in questa zona. Le tappe di questo viaggio sarebbero quelle di un sentiero della creazione tracciato dalla donna serpente: Ubirr, Manngarre, l’East Alligator River e vari luoghi nell’Arnhem Land.
Per gli aborigeni del Kakadu National Park la donna serpente rappresenta lo spirito più potente. Stando alla tradizione essa trascorre la maggior parte del tempo a riposare nelle billabong ma, se disturbata, può scatenare la sua furia provocando alluvioni e terremoti e, secondo un’altra leggenda locale, divorando gli uomini.
(lettura dalla “Lonely Planet”)
Mentre compio gli ultimi passi mi immagino già lo spettacolo che mi attende. I raggi del sole illuminano le pareti di roccia alle mie spalle. Sono quasi in cima, mi manca poco ed ecco ancora una volta mi appare il miracolo della natura. Sembra di essere in cima al mondo. Da quassù si domina la pianura sottostante. Attendiamo il calare del sole in un’atmosfera incantata.
Appena il sole scompare lasciando una scia di luce, raggiungiamo il parcheggio e prendiamo la strada per JABIRU. Ci ritroviamo tutti lungo la strada, in fila indiana, procedendo molto cautamente. Dopo il tramonto gli animali escono allo scoperto e potremmo trovarceli in mezzo alla strada improvvisamente. Qui l’unica illuminazione è quella delle stelle.
Siamo ancora affascinati dallo spettacolo del tramonto al quale abbiamo appena assistito quando cominciamo ad accusare un po’ di stanchezza.
Di ritorno alla base, ceniamo e poi facciamo un giro all’interno del nostro albergo prima visitando una galleria di quadri di arte aborigena poi dando un’occhiata al negozio di souvenir.
Qui a KAKADU abbiamo scoperto che in alcuni casi quando si paga con la carta di credito, viene chiesta una pre-autorizzazione, cioè una richiesta di disponibilità di denaro. L’importo può essere uguale alla somma da pagare oppure una cifra simbolica che serve come cauzione all’albergo per eventuali consumi non dichiarati. Tutto questo l’abbiamo imparato quando abbiamo ricevuto l’avviso di due pagamenti dello stesso importo per lo stesso albergo e abbiamo pensato di aver pagato due volte. Abbiamo chiamato l’albergo chiedendo di verificare e siamo rimasti in attesa di una spiegazione. Per accelerare la risposta abbiamo spiegato l’accaduto all’impiegato del CROCODILE HOLIDAY INN che ha chiamato il GAGUDJU LODGE e siamo arrivati alla soluzione. Fino ad ora comunque non ci era mai successo. A posteriori, verificando l’estratto conto della carta di credito abbiamo constatato che questi movimenti di pre-autorizzazione non vengono registrati.
Lunedì , 16 ottobre 2006
JABIRU – Makukala – CROCODILE FARM – Darwin (270 km)
Questa mattina salutiamo il parco di KAKADU. Da JABIRU prendiamo la ARNHEM HWY in direzione ovest. La nostra ultima tappa è MAKUKALA. In questo luogo, in corrispondenza di una BILLABONG, si radunano numerosi animali, quali oche gazza, pellicani, ibis ma anche canguri e goanna, con nostra grande sorpresa. C’è una comoda e tranquilla casupola da dove poter osservare gli animali. Siamo solo noi e loro. E’come far parte di un documentario. Il tempo passa veloce, e giunge l’ora di andare. Sono le 11.00 quando riprendiamo il viaggio. Superiamo il SOUTH ALLIGATOR RIVER e ci fermiamo per il pranzo in un’area di sosta.
Oggi pomeriggio visitiamo la CROCODILE FARM – www.crocfarm.com.au
che si trova a sud di DARWIN lungo la STUART HWY. I coccodrilli allevati vengono utilizzati per la produzione di cinture, scarpe e borse in pelle e altri sono destinati alla macellazione per finire sulle tavole di molti ristoranti australiani. Altri ancora sono stati catturati vicino a delle aree abitate in quanto molto pericolosi e aggressivi. Questi ultimi sono stati collocati in gabbie separate e rinforzate. Sono davvero mostruosi. Fanno veramente paura.
Naturalmente è un caldo soffocante e non vedo l’ora di arrivare all’albergo per fare un bel bagno in piscina. Dobbiamo consegnare la macchina entro le ore 18.00, possibilmente anche prima.
L’albergo, il DARWIN AIRPORT RESORT (115 € – www.darwinairportresort.com.au ), prenotato in internet con www.hotelclub.net a fine del mese di luglio, si trova a 150 metri dall’aeroporto. E’una struttura moderna ed elegante. Quando andiamo a riconsegnare la macchina ci accorgiamo di esserci dimenticati di fare benzina quindi ci andiamo. In dieci minuti siamo di ritorno peccato però che adesso sia andata via la ragazza dell’ufficio. Eppure sapeva che saremmo tornati, è stata lei a ricordarci che avremmo dovuto riconsegnare la macchina con il pieno di benzina!
La cerchiamo ovunque e poi aspettiamo. Eccola che arriva e non è sola. E’ accompagnata da una bimba di quattro anni. E’andata a prenderla all’asilo! Esattamente come faremmo qua in Italia! A questo punto restituiamo le chiavi e andiamo.
Appena messo piede fuori dall’aeroporto ci arriva un messaggio di pagamento con la carta di credito emesso dalla Hertz, peccato che non ci risulti. Torniamo quindi all’ufficio e constatiamo che la tariffa del noleggio non comprendeva i km illimitati come invece ci aveva confermato alcuni giorni fa l’impiegata alla quale Rocco l’aveva chiesto esplicitamente, quando siamo arrivati a Darwin. Da lì a poco arriverà quella stessa impiegata e quindi decidiamo di attendere. Passa mezz’ora e arriva. Purtroppo si ricorda solo che ci aveva concesso un’ora in più per riconsegnare l’auto ma non si ricorda assolutamente di averci detto dei km illimitati anche perché nel contratto non c’è scritto. Ci spiega anche non ci sarebbe stata molta differenza di prezzo.
Finalmente possiamo andare all’albergo. Il sole ormai sta tramontando ed è quasi ora di cena. Addio piscina! Devo ancora rifare le valige per domani. Abbiamo un volo alle 07.00 di mattina per ALICE SPRINGS.